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First time manager: 5 competenze essenziali per un mondo in continua evoluzione

In questo articolo Christelle Delavaud, Personal Development Offer and Expertise Manager presso Cegos, raccoglie alcune delle considerazioni della Survey First Time Manager, commentando le 5 soft skill necessarie per avere successo come manager di nuova nomina.
In molte organizzazioni, i manager di nuova nomina sono considerati figure chiave nella trasformazione. Ci si aspetta che guidino i team, ottengano risultati e incarnino i valori aziendali, il tutto mentre imparano a gestire per la prima volta.
Le competenze incentrate sulle persone sono essenziali affinché questi manager diventino efficaci nel loro ruolo. Nell'attuale contesto di trasformazione e incertezza, sono proprio queste cosiddette “soft skill” che aiuteranno le aziende a raggiungere il successo.
Secondo l'Internationl Barometer Cegos 2025 sui manager di nuova nomina, esiste un chiaro allineamento su questo tema tra i neo manager e i professionisti delle risorse umane. Tuttavia, le sfide rimangono.
Quindi, di quali competenze hanno bisogno i leader per navigare nelle complessità di un mondo in evoluzione?
1- Leadership e motivazione del team
Alla domanda su quale competenza i manager alle prime armi desiderassero sviluppare maggiormente per svolgere al meglio il proprio ruolo, la risposta più frequente è stata “leadership e motivazione del team”. Si tratta anche della priorità numero uno per i professionisti HR (37%).
Queste competenze hanno un impatto enorme sul successo e sulla redditività di un'azienda. Quando le persone si sentono motivate e hanno fiducia nei propri leader, è più probabile che le prestazioni siano elevate.
2- Capacità di comunicazione
La comunicazione è una competenza fondamentale, soprattutto in ambienti ibridi, dove le relazioni che nascono da scambi informali, come le chiacchierate davanti alla macchinetta del caffè, sono ridotte e il rischio di incomprensioni è elevato. La comunicazione è fondamentale per ridurre lo stress e gestire le relazioni.
Il 95% dei manager alle prime armi afferma di disporre degli strumenti necessari per comunicare con i propri team. In questo contesto, la comunicazione può aiutare a colmare le lacune, prevenire attriti e ispirare azioni, non solo trasmettere informazioni. Quando i leader esprimono con forza ciò che vogliono che accada, creano fiducia e stimolano l'azione.
I manager dovrebbero anche essere in grado di comunicare con persone esterne all'organizzazione, non solo con chiarezza, ma anche con influenza e intelligenza emotiva.
I manager alle prime armi hanno bisogno di una formazione che vada oltre la semplice comunicazione per sviluppare la loro presenza, le capacità di ascolto e la capacità di connettersi con team diversi.
3- Empatia e intelligenza emotiva
L'empatia non significa essere “morbidi”. Significa avere l'intelligenza emotiva per percepire quando un team è in difficoltà e le competenze per intervenire in modo costruttivo. È infatti essenziale nell'ambiente odierno, caratterizzato dal rischio di burnout, dalla stanchezza dovuta al cambiamento e dai cambiamenti generazionali.
Uno dei risultati più promettenti del Barometer è la visione umana che i manager alle prime armi hanno del proprio ruolo.
Oltre all'ottimizzazione delle prestazioni e dei processi, molti considerano la coesione del team, il benessere e lo sviluppo come responsabilità fondamentali. Questa visione è condivisa dalle risorse umane, che classificano l'“empatia” tra le competenze comportamentali più importanti.
Tuttavia, i manager si trovano di fronte a una tensione tra la pressione di ottenere risultati e il desiderio di fornire supporto. L'intelligenza emotiva, compresa la capacità di gestire i conflitti, comprendere le dinamiche di gruppo e rispondere con attenzione a ogni singola situazione, deve essere una competenza acquisita, non data per scontata.
Dobbiamo anche riconoscere che i nuovi leader sono esseri umani e anche loro possono essere vulnerabili. Infatti, i team rispettano la vulnerabilità e comprendono che nessuno può essere perfetto. I manager hanno anche bisogno di empatia per affrontare le numerose sfide della leadership moderna, dove la trasformazione e l'incertezza sono una costante.
Quando hanno questo supporto, sono più propensi a ottenere buoni risultati.
4- Processo decisionale
Il processo decisionale è stato classificato come una priorità assoluta dal 25% dei manager di nuova nomina e dal 30% dei professionisti delle risorse umane. Ma in un mondo sommerso da informazioni e ambiguità, prendere decisioni rapide e corrette è più difficile che mai.
I bias cognitivi distorcono sempre le decisioni rapide. I manager alle prime armi hanno bisogno di metodi strutturati, non solo di istinto. Dovrebbero essere in grado di rallentare quando è necessario, identificare ipotesi errate e applicare il pensiero critico, soprattutto quando utilizzano strumenti o dati basati sull'intelligenza artificiale.
Con l'evoluzione degli ambienti e delle tecnologie, anche il processo decisionale deve evolversi. Le organizzazioni che coltivano la consapevolezza, l'agilità e la lucidità mentale sotto pressione nei loro manager alle prime armi hanno maggiori probabilità di successo.
5- Promuovere il benessere del team
Il benessere è fondamentale per la strategia aziendale. Questo significa stabilire aspettative realistiche e promuovere un clima di sicurezza psicologica, incluso il permesso di sbagliare.
Promuovere il benessere non significa solo aiutare gli altri a raggiungere questo equilibrio. Inizia con la gestione delle proprie capacità. Infatti, i neo manager devono dare l'esempio di un buon equilibrio tra vita professionale e vita privata per promuovere un atteggiamento sano all'interno dei loro team.
Purtroppo, molti manager riferiscono di avere difficoltà con il carico di lavoro, le limitazioni delle risorse e la pressione di dover raggiungere i risultati. Se questi problemi non vengono affrontati, il rischio di burnout, disimpegno e alto turnover dei talenti minerà la pipeline di leadership.
Il cuore umano della leadership
È incoraggiante vedere i nuovi manager e i professionisti HR concentrarsi su tutte le competenze necessarie ai manager per navigare in un mondo incerto e costruire team ad alte prestazioni.
Con il giusto approccio, i manager alle prime armi possono aspettarsi un futuro di successo che andrà anche a vantaggio delle aziende per cui lavorano.
* Per questo Barometer, il Gruppo Cegos ha intervistato oltre 4700 manager alle prime armi e responsabili delle risorse umane in 10 paesi dell'Asia, dell'America Latina e dell'Europa.