Onboarding e differenze generazionali

Alessandro Reati Practice Business Leader



L’onboarding rappresenta per il neoassunto il primo contatto con l’azienda e influenza i suoi pensieri e atteggiamenti verso l’organizzazione. Creare un piano di onboarding in azienda è quindi fondamentale, in particolare in un ambiente ibrido con differenze generazionali.

Infatti, quando si progetta un'esperienza di inserimento in un ambiente di lavoro ibrido è importante considerare le differenze generazionali. Ecco alcune riflessioni su come affrontarle:

Comunicazione personalizzata

Riconosci che le diverse generazioni possono avere preferenze ed aspettative uniche per quanto riguarda la comunicazione. Mentre le generazioni più giovani potrebbero sentirsi più a loro agio con le piattaforme digitali e la messaggistica istantanea, le generazioni più anziane potrebbero preferire conversazioni faccia a faccia o telefoniche. Cerca di fornire una combinazione di canali di comunicazione che si adattino alle diverse preferenze generazionali.

Competenza tecnologica

Le generazioni più giovani, come la Generazione Z e i Millennial, spesso hanno un elevato livello di competenze digitali e sono pronti ad adattarsi alle nuove tecnologie. Sfrutta le loro competenze e conoscenze coinvolgendoli in iniziative e progetti legati alla tecnologia. Allo stesso tempo, fornisci supporto e formazione ai dipendenti delle generazioni più anziane che potrebbero avere bisogno di assistenza nella navigazione degli strumenti digitali.

Opportunità di mentoring

Crea programmi di mentoring intergenerazionale che incoraggino la condivisione delle conoscenze e la collaborazione tra dipendenti di diverse fasce d'età. Questo può contribuire a colmare le lacune generazionali, favorire l'apprendimento reciproco e creare un senso di appartenenza all'interno dell'organizzazione.

Flessibilità ed equilibrio tra vita lavorativa e privata

Riconosci che le diverse generazioni possono avere aspettative diverse riguardo all'equilibrio tra vita lavorativa e privata e alla flessibilità. Le generazioni più giovani spesso apprezzano la flessibilità in termini di lavoro da remoto o orari flessibili, mentre le generazioni più anziane possono dare maggiore importanza alla stabilità e alle strutture di lavoro tradizionali. Cerca di trovare un equilibrio che soddisfi le esigenze dei di ambo le parti.

Apprendimento e sviluppo

Offri una gamma di opportunità di apprendimento e sviluppo che si adattino alle diverse preferenze generazionali. Le generazioni più giovani potrebbero apprezzare esperienze di apprendimento gamificate e interattive, mentre le generazioni più anziane potrebbero preferire formazioni più tradizionali in aula. Considera la possibilità di fornire una combinazione di piattaforme di apprendimento digitale, programmi di mentoring e workshop che si adattino a diversi stili di apprendimento.

Collaborazione e lavoro di squadra

Incoraggia la collaborazione e il lavoro di squadra per sfruttare i punti di forza e le prospettive di ciascuna generazione. Le generazioni più giovani spesso portano idee fresche e competenze digitali, mentre le generazioni più anziane offrono esperienza e saggezza. Creando una cultura di inclusione e rispetto, le organizzazioni possono creare un ambiente collaborativo in cui tutti i soggetti coinvolti possono prosperare e contribuire.

Conclusioni

Ricorda che le differenze generazionali non sono assolute e che gli individui all'interno di ciascuna generazione possono avere preferenze e caratteristiche uniche. È fondamentale affrontare la diversità generazionale con una mente aperta, riconoscendo il valore che ogni individuo può portare all'organizzazione. Considerando le differenze generazionali nel processo di inserimento, le aziende possono favorire un ambiente inclusivo e coinvolgente per dipendenti di tutte le età.

Scritto da

Alessandro Reati 

Psicologo del lavoro e consulente direzionale certificato CMC-ICMCI, da oltre 25 anni si occupa di consulenza, formazione e coaching, guidando programmi di cambiamento e sviluppo organizzativo presso aziende nazionali e multinazionali, associazioni e istituzioni. Il focus dei suoi interventi è sulla valorizzazione delle risorse umane e della community professionale. Privilegia metodi di intervento partecipativi e basati sul coinvolgimento attivo. A lungo professore a contratto presso diverse università, è autore di numerosi articoli pubblicati su riviste scientifico-professionali e blog divulgativi e coautore di una decina di volumi.
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