Dire che il 2020 sia stato un anno complesso è un eufemismo. La crisi sanitaria ha sconvolto la nostra vita quotidiana e ogni ambito di business, con la conseguenza che anche il settore della formazione ha subito enormi cambiamenti.
Ogni anno Cegos conduce il sondaggio "Observatory Barometer", in cui misuriamo la “temperatura” del settore della formazione per vedere i temi più discussi e attuali in ambito Risorse Umane. Il sondaggio del 2020 è una lettura affascinante, in quanto registra i cambiamenti che le aziende stanno apportando alla luce della pandemia e come essi influenzeranno il futuro della formazione una volta che la crisi sanitaria si attenuerà.
Per il sondaggio del 2020, abbiamo intervistato 1.783 dipendenti e 254 Direttori e Manager delle Risorse Umane in quattro Paesi europei: Francia, Germania, Italia e Spagna. Le risposte mostrano cinque tendenze emergenti:
1) Formazione diventa sempre più digitale
L'89% degli HR Manager afferma di aver implementato piani formativi online per garantire continuità anche durante lockdown e restrizioni.
L'81% degli HR Manager prevede che i futuri corsi di formazione organizzati dalla propria azienda porrà maggiore enfasi sulla formazione virtuale rispetto a prima della crisi sanitaria. In effetti, ben il 64% dei dipendenti quest'anno ha seguito una qualche forma di formazione online e l'84% ha dichiarato di essere molto felice o soddisfatto della propria esperienza. Ciò ha contribuito a superare alcuni preconcetti negativi legati alla formazione online e i fruitori si sentono sempre di più a proprio agio con questa nuova modalità.
2) Molte competenze rilevanti oggi probabilmente diventeranno obsolete entro 3 anni
Un dato molto interessante rileva che, secondo gli HR Manager, circa il 45% dei posti di lavoro nella loro organizzazione potrebbe diventare obsoleto entro 3 anni. Ciò è dovuto a diversi fattori, inclusi quelli sociali, tecnologici e ambientali. Anche i dipendenti sono consapevoli di questo problema, con un 77% che teme che le trasformazioni cambieranno il loro lavoro in tutto o in parte nei prossimi anni. I datori di lavoro, quindi, stanno riorientando i loro programmi di formazione verso un aggiornamento delle competenze in ottica futura.
3) La formazione focalizzata sulle soft skill sta rapidamente diventando una priorità per le aziende
Alla domanda “Quali competenze sono una priorità assoluta”, il 35% dei manager ha risposto con “competenze digitali”, il 34% ha menzionato le “competenze trasversali” e il 24% ha risposto con “competenze gestionali”.
"Fino a poco tempo fa, i Direttori delle Risorse Umane risolvevano i problemi di determinate posizioni attraverso il recruiting di nuove risorse", afferma Christophe Perilhou, Learning & Solutions Director del Gruppo Cegos. “Oggi questi problemi stanno diventando più marcati, più frequenti, più complessi e più interfunzionali. Ciò ha portato a porre un'enfasi sempre più ampia sullo sviluppo delle competenze di tutti i dipendenti".
4) I dipendenti sono più coinvolti e interessati che mai nella propria formazione
Molti dipendenti ora vedono la formazione come uno strumento essenziale per rimanere competitivi nel mercato del lavoro esviluppare la loro carriera. Inoltre, una percentuale significativa è disposta a investire sulla propria formazione in prima persona e non semplicemente fare affidamento sulla formazione fornita dall'azienda. Uno sbalorditivo 90% dei dipendenti afferma di essere disposto a formarsi da autodidatta per adattarsi alle trasformazioni del proprio lavoro e profilo professionale. Il 62% ritiene che la responsabilità per lo sviluppo delle competenze debba essere condivisa tra dipendente e datore di lavoro.
5) I datori di lavoro richiedono programmi orientati all'apprendimento basato sulle performance
Tutte queste tendenze mostrano che la stragrande maggioranza dei dipendenti e dei manager ritengono la formazione strategica e, per questo, si aspettano di vedere i risultati. Il 46% degli intervistati ha affermato che la formazione sul lavoro e l'applicazione della formazione on-the-job dovrebbero essere incoraggiate e agevolate, messe come priorità per ogni progettazione formativa futura.
Il Barometro di quest'anno dimostra che il modo in cui apprendiamo non sarà mai più lo stesso. Dobbiamo tutti rispondere alla natura mutevole del lavoro, già significativa prima e ora, a seguito della pandemia, ancora più evidente.
"In qualità di leader europeo nella formazione professionale, questa crisi ci ricorda quotidianamente la nostra missione principale: rispondere alla sfida cruciale dello sviluppo delle competenze in modo sostenibile e responsabile", afferma Guillaume Huot, membro del consiglio di amministrazione del gruppo Cegos. "Oggi, tutti i diversi stakeholder sono pronti ad agire e reagire - autorità pubbliche, aziende, dipendenti, enti di formazione – aprendo la strada a nuove opportunità di ripresa".
La capacità di riprendersi è essenziale per la sopravvivenza aziendale. Ma il nostro sondaggio mostra che non torneremo indietro: è tempo di forgiare un nuovo futuro alla luce di un anno turbolento ma rivoluzionario.
Scarica il white paper "Trasformazione, competenze e apprendimento" con i risultati della survey commentati e spiegati dalle testimonianze di leader di aziende attive in diversi settori.
Articolo originale di Christophe Perilhou