Quali sono le competenze del formatore? Nella funzione HR affidiamo a questa figura lavorativa notevoli responsabilità e la scelta tra i numerosi professionisti presenti nel mercato non è mai agevole. È quindi sempre più necessario essere in grado di valutare le caratteristiche del potenziale partner.
Bisogna almeno evitare alcune trappole in cui cadono molti.
Prima trappola
Confondere il contenuto con il processo. Ogni formatore deve essere preparato in un’area disciplinare e/o operativa (contenuto) ma questo non lo qualifica come formatore, bensì come esperto. Essere esperti di un contenuto è condizione necessaria ma di certo non sufficiente per essere qualificati come formatore. Un vero formatore deve essere al contempo portatore di capacità formativa, ossia essere in grado di favorire il processo di apprendimento dei partecipanti.
Per rendere agevolmente comprensibile quanto espresso vi propongo una semplice rappresentazione:
Livelli | Competenze | ||
Cognitivo | Teorie della formazione | Modelli di HR Management | Teorie organizzative |
Strumentale | Gestione del gruppo | Didattica (sia presenziale, sia a distanza) | Progettazione e pianificazione |
Personale | Consapevolezza e controllo | Capacità di comunicazione | Capacità di relazione |
Seconda trappola
Confondere i piani di azione. La formazione è infatti vicina ma non sovrapponibile con altre pratiche quali: la comunicazione aziendale interna, lo sviluppo personale, la psicoterapia, l’animazione e l’organizzazione di eventi. Un esperto di creazione di contenuti, un animatore di eventi o uno psicoterapeuta non sono formatori ma professionisti contigui. La formazione è una specificapratica professionale e richiede competenze di settore. Trasferire competenze da un ambito all’altro è praticabile ma solo da figure senior in grado di calibrare con attenzione se, cosa e con quali adattamenti può essere utile per i partecipanti al processo formativo.
Terza trappola
Immaginare che ogni formatore sia in grado di interpretare qualsiasiruolo nei progetti formativi. In realtà, pur partendo da una base comune i professionisti del settore possono presentare delle competenze specialistiche caratterizzanti, necessarie per gestire correttamente un ruolo specifico. Ecco un possibile elenco di profili formativi:
- Docente
- Facilitatore
- Progettista
- Tutor
- Orientatore
- Valutatore
Bisogna infine ricordare che negli ultimi 20 anni si sono sviluppate molte tecnologie che permettono di operare non solo in presenza (la classica aula e il classico outdoor) ma anche a distanza (dalla creazione di moduli per l’autoapprendimento individuale all’animazione di spazio di interazione on line).
Questo è il motivo per cui possiamo affermare che, pur esistendo un profilo di base, è quasi sempre necessario ricorre a profili specifici, determinati dalle esigenze del progetto.
Leggi l'articolo introduttivo della collana relativa al Training Management: "Learning & Development: the (not so new) role of the Training Manager".
Per acquisire competenze in ambito formativo, imparare ad organizzare un'aula e diventare trainer (o digital trainer), vai ai programmi dei corsi: "Progettare un intervento formativo", "Training Manager: il ruolo del responsabile della formazione", "Train the trainer: la gestione dell’aula", "Train the digital trainer".