10 consigli pratici per gestire al meglio le tempistiche di un progetto

16 ottobre 2025
Un lavoratore che fatica a portare avanti un progetto

Nella gestione di un progetto, la questione delle tempistiche è centrale. La maggior parte dei progetti, infatti, non riesce a rispettare i propri obiettivi, in particolare per quanto riguarda il rispetto delle scadenze. Lo dimostrano numerose ricerche internazionali.

Ma perché è così difficile rispettare le tempistiche in un progetto?
Provo a offrirti alcuni elementi per comprendere meglio il problema e condividere 10 consigli molto concreti e collaudati.

Quando un progetto fallisce, tra le cause più frequentemente citate troviamo: una definizione incompleta dei bisogni o modifiche degli obiettivi in corso d’opera, una scarsa partecipazione delle parti interessate e una valutazione errata delle risorse.
Significa forse che pianificare un progetto è inutile, dal momento che nella maggior parte dei casi non riusciamo a rispettare le scadenze previste?

Il project manager non ha una sfera di cristallo e non può prevedere il futuro con certezza. Vale la pena ricordarlo: qualunque scadenza annunciata è soltanto una stima, basata su esperienza e ipotesi. È normale che la realtà differisca, almeno in parte, da quanto pianificato.

La vera domanda, quindi, è: come allineare al meglio le aspettative dei committenti con la realtà del progetto?

Ecco 10 consigli da sperimentare nei tuoi prossimi progetti.

1. Comprendere gli obiettivi e il contesto del progetto

La prima causa dei ritardi è una cattiva definizione dei bisogni.
Un bisogno mal espresso genera soluzioni inadeguate, che a loro volta portano a modifiche di perimetro e, inevitabilmente, a slittamenti delle scadenze.

Prima di iniziare la pianificazione, prenditi il tempo per analizzare il “perché” del progetto:

  • Quali sono gli obiettivi?
  • Quali vincoli esistono?
  • Qual è la posta in gioco?

Coinvolgere le parti interessate sin dall’inizio è fondamentale per ottenere una visione chiara delle aspettative e definire correttamente i bisogni.

Consiglio pratico

Usa un approccio basato sull’analisi funzionale per costruire il capitolato tecnico. In questo modo il bisogno sarà espresso come tale e non come una soluzione preconfezionata. Il project manager avrà così maggiore libertà di scegliere la soluzione che meglio risponde al bisogno entro i tempi stabiliti.

2. Fissare traguardi intermedi

I traguardi sono momenti chiave che permettono di valutare l’avanzamento e correggere la rotta se necessario.
Offrono visibilità sui progressi e aiutano a individuare eventuali scostamenti dal piano in tempo utile.
Senza questi punti di riferimento, diventa difficile capire se il progetto procede nella giusta direzione.

Suddividendo il progetto in segmenti misurabili, ne faciliti la gestione e crei occasioni di comunicazione regolare con il team e con le parti interessate.

Consiglio pratico

Prevedi di fissare un traguardo al mese, con risultati tangibili da raggiungere.

3. Suddividere il progetto in fasi e deliverable

Un progetto è più gestibile quando è diviso in attività e risultati chiaramente definiti.
Questa decomposizione riduce l’incertezza, migliora la distribuzione delle responsabilità e facilita il monitoraggio dei progressi.

La Work Breakdown Structure (WBS) è uno strumento utile per questa fase: partendo dai deliverable finali, permette di identificare tutte le attività necessarie.
Infine, mappa le interdipendenze tra le attività per ottimizzare la pianificazione e coordinare meglio risorse ed energie.

Consiglio pratico

Utilizza un diagramma di Gantt per visualizzare le interdipendenze e assicurarti che il piano sia coerente e realizzabile.

4. Valutare in modo realistico risorse e tempistiche

Uno degli errori più comuni è sottostimare i tempi o sovrastimare le capacità del team.
Stime irrealistiche generano ritardi e frustrazione.

Per evitarlo, basati su dati storici, considera i vincoli specifici e prevedi un margine per imprevisti e variazioni.
Una buona stima nasce da una collaborazione stretta con i team operativi, che conoscono la realtà del lavoro e possono affinare le ipotesi.

Consiglio pratico

Chiedi a ogni membro del team di fornire tre scenari di durata per le proprie attività: ottimistico, realistico e pessimistico.
Scegli un approccio prudente che integri i tre scenari e non basarti mai sul più ottimistico.

Leggi anche: "Il Budget di progetto: una scienza esatta?"

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5. Assicurarsi che tutti comprendano le aspettative

Un progetto avanza in modo armonioso solo se ogni membro conosce il proprio ruolo, le responsabilità e gli obiettivi.
Una comunicazione chiara fin dall’inizio riduce i malintesi, incoraggia l’iniziativa e favorisce il senso di responsabilità.
Parlare individualmente con ciascuno aiuta anche a individuare eventuali criticità o bisogni prima che diventino ostacoli.

Consiglio pratico

Dedica almeno 30 minuti di colloquio individuale con ogni membro del team prima della riunione di kick-off, per chiarire aspettative e raccogliere suggerimenti.

6. Gestire i rischi già in fase di pianificazione

Ogni progetto comporta rischi — legati alle risorse, ai tempi o a fattori esterni.
Ignorarli significa esporsi a sorprese che possono compromettere l’intero calendario.

Una gestione proattiva consiste nell’identificare i rischi già in fase di pianificazione, valutarne l’impatto potenziale e definire piani d’azione mitiganti.
Questo approccio rafforza la resilienza del progetto e ti fa guadagnare tempo.

Consiglio pratico

Crea un registro dei rischi con: minacce potenziali, probabilità, impatto e azioni correttive previste.

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7. Coinvolgere regolarmente le parti interessate

Le parti interessate hanno un ruolo cruciale nel successo di un progetto: definiscono le aspettative e validano i risultati.
Se però non sono sufficientemente coinvolte, si rischiano cambi di rotta improvvisi e conseguenti ritardi.

Una comunicazione regolare assicura che restino allineate sui progressi e sulle decisioni, e consente di anticipare bisogni o obiezioni.

Consiglio pratico

Invita una parte interessata chiave alle riunioni di avanzamento almeno una volta al mese, per validare decisioni e prevenire incomprensioni.

8. Prevedere momenti regolari di confronto con il team

Le riunioni periodiche sono essenziali per mantenere il progetto in carreggiata.
Servono a fare il punto sull’avanzamento, identificare ostacoli e discutere le priorità di breve periodo.
Favoriscono inoltre la collaborazione, la risoluzione dei conflitti e la coesione del gruppo.

Consiglio pratico

Organizza riunioni settimanali di massimo un’ora per monitorare i progressi, gestire i conflitti e rivedere le priorità.

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9. Organizzare momenti di Lesson Learned e celebrare i piccoli successi

I progetti sono spesso lunghi ed esigenti; mantenere la motivazione è fondamentale.
I Lesson Learned servono per analizzare successi ed errori, e trarne insegnamenti.
Festeggiare anche le piccole vittorie rafforza la coesione e dà a tutti un senso di realizzazione, mantenendo viva una dinamica positiva.

Consiglio pratico

Organizza una colazione o un momento informale ogni mese per celebrare una tappa importante o un successo di squadra.

10. Adottare un approccio agile

Invece di chiedersi “Come rispettare le scadenze di un progetto?”, sarebbe più utile domandarsi:
“Come assicurarsi che il progetto consegni il massimo valore possibile nel tempo a disposizione?”
È questo il principio di fondo dell’approccio agile.

In un modello agile, il team non parte da un obiettivo fisso, ma si chiede cosa può realizzare nel tempo disponibile tra i bisogni individuati, selezionando quelli che generano il maggior valore per il committente.
Questo metodo, flessibile e iterativo, consente di gestire meglio i cambiamenti e di rispettare scadenze realistiche per obiettivi in evoluzione.

Consiglio pratico

Sperimenta l’approccio agile su un progetto pilota di piccola scala, per familiarizzare con la metodologia e affinarla progressivamente.

La pianificazione: equilibrio tra struttura e adattabilità

Pianificare richiede un equilibrio delicato tra rigore e flessibilità.
Non garantisce l’esecuzione perfetta né elimina gli imprevisti, ma fornisce una bussola che orienta il team e permette di adattarsi in tempo reale.

Il ruolo del project manager è duplice:

  • porre basi solide (obiettivi chiari, rischi anticipati, allineamento del team);
  • restare agile, adattando i piani alla realtà del campo.

L’obiettivo ultimo non è rispettare un piano rigido, ma consegnare il valore atteso dalle parti interessate.

La pianificazione non è un esercizio statico, ma un processo vivo e dinamico, sostenuto da strumenti, scambi e collaborazione continua.
Imparando a dominarla, potrai trasformare le difficoltà in opportunità e tracciare, traguardo dopo traguardo, il cammino verso il successo.


Leggi l'articolo di Emmanuel Chenevier in lingua originale.

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