
I dipendenti che hanno sperimentato lo smart working, liberati da lunghi spostamenti e viaggi, hanno goduto di una maggiore flessibilità nel bilanciare la loro vita personale e professionale.
Le aziende si stanno organizzando per andare incontro al desiderio delle persone di mantenere i vantaggi del lavoro agile e l’esigenza di recuperare la socialità negli spazi lavorativi. Nondimeno, guardano ai vantaggi di questa nuova realtà, come ad esempio:
- poter accedere a nuovi pool di talenti con meno vincoli di localizzazione
- trattenere i dipendenti che non sarebbero disposti a tornare il 100% del tempo in ufficio
- adottare processi innovativi per aumentare la produttività
- creare una cultura aziendale ancora più forte
- ridurre i costi immobiliari
Uffici unconventional e tool tecnologici per favorire la condivisione
Secondo un’indagine del Politecnico di Milano, il 50% delle aziende prevede di ridefinire i propri spazi.
L’idea al momento più diffusa è che gli uffici saranno sempre di più luoghi di scambio e condivisione dove promuovere identità e senso di appartenenza.
Le persone andranno in ufficio per vivere un’esperienza diversa da ciò che possono svolgere comodamente da casa propria.
Si va verso spazi di lavoro unconventional e tool tecnologici in grado di garantire una buona comunicazione tra persone che si trovano a lavorare in luoghi diversi. Questi tool consentono anche di superare il proximity bias, ovvero la dinamica che ci porta a favorire chi si incontra di persona (o comunque più di frequente).
Stiamo tuttora affrontando una pandemia che non sappiamo quando si esaurirà del tutto. Tuttavia, l’intenzione è senz’altro quella di organizzarsi per affrontare eventi di questo tipo anche in futuro, con spazi che garantiscano:
- Distanziamento fisico
- Arredamenti facili da pulire
- Sedi dotate di ascensori i cui tempi di attesa siano sostenibili anche con capienza ridotta
- Open space che favoriscano gli scambi
I nuovi spazi andranno pensati sulle caratteristiche dei dipendenti, dei gruppi di lavoro e del tipo di business e saranno un modo ulteriore per veicolare la cultura aziendale e i valori del brand.
È chiaro che oltre a rispettare una serie di standard legati alla sicurezza e alla percezione dell’ufficio come luogo sicuro, gli spazi dovranno essere necessariamente pensati per favorire condivisione e relazioni. C’è chi teorizza una trasformazione vicina a quanto accade negli showroom, studiati per garantire un’esperienza d’acquisto al tempo stesso nuova e integrata con l’online.
L’impatto sulle aziende: un compito condiviso
In questa rivoluzione saranno coinvolti trasversalmente diversi dipartimenti (HR, Marketing, IT, Real Estate) perché le caratteristiche comuni a tutti i nuovi progetti riguarderanno sicuramente:
- la gestione e la cura delle persone
- le loro abitudini nell’utilizzo degli spazi
- l’integrazione ottimale della tecnologia
- il o i luoghi delle sedi di lavoro. Si parla ad esempio di più sedi di coworking al posto di un’unica sede.
L’idea è di andare verso una maggiore produttività e libertà in questa commistione tra la vita di spazi privati, comuni e aziendali.
Per attuare un nuovo modello sarà necessario rispondere ad alcuni ulteriori interrogativi:
- Come si stanno organizzando gli individui nella gestione dei propri spazi privati e come cambia di conseguenza il contesto urbano?
- Come è cambiata la gestione degli spazi in home working?
- Quali sono le sfide per le aziende a livello di organizzazione e processi?
- Quali stili di management e quali modelli di leadership saranno più efficaci?
È un futuro vicino ma ancora in divenire: le diverse narrazioni sul tema provano a tracciare i confini della nuova realtà ma dovremo sempre più abituarci a pensarli come orizzonti aperti e in continua evoluzione.
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