Sei in balia Brain Rot? Scopri come liberartene in 5 semplici passi
Sei in balia Brain Rot? Scopri come liberartene in 5 semplici passi

Brain Rot - arriva la parola dell’anno secondo l’Oxford English Dictionary (pubblicato da Oxford University Press, il dipartimento editoriale dell'Università di Oxford) ed è subito trend!
Leggi il nostro articolo e scopri:
Origine e significato del Brain Rot
La parola è stata selezionata tramite una combinazione di voto pubblico e analisi linguistica condotta dagli esperti dell'OED, coinvolgendo oltre 37.000 persone.
Vediamo di che si tratta e perché è stata scelta. Brain Rot "decadimento mentale" o “marciume cerebrale” è un’espressione introdotta nel 1854 da Henry David Thoreau che lo usò per descrivere il degrado intellettuale derivante dalla mancanza di stimoli complessi. Nel contesto moderno, il concetto si è evoluto per rappresentare l'impatto dell'infinito scroll digitale e dall'eccessiva esposizione a contenuti banali che riducono la capacità di concentrazione e approfondimento. Questo termine ha registrato un aumento del 230% nell'uso tra il 2023 e il 2024 ed è emerso come simbolo della cultura digitale attuale, soprattutto tra le generazioni Z e Alpha, che lo usano in modo ironico ma consapevole proprio perché sono essi stessi tra i maggiori creatori e fruitori di quei contenuti.
L’impatto del digitale sul cervello
I social, internet e in maniera sempre più importante le IA, influenzano i nostri comportamenti, la produzione di pensieri e idee. Siamo costantemente sottoposti a stimoli, e noi stessi cadiamo nell’uso compulsivo di questi strumenti, al punto che non siamo quasi più capaci di annoiarci, di lasciare “vuoti” in cui liberare la mente, accogliere ed elaborare gli input, lasciare spazio alla nostra creatività.
Spesso arriviamo a sera scarichi e avvertiamo il bisogno di staccare la spina. Ed ecco il trick! Quando avvertiamo il bisogno di qualcosa di leggero che ci dia la sensazione di non impegnarci troppo e l’illusione di rilassarci ci abbandoniamo allo “scrolling”. Provate a pensare a quante volte vi è capitato di finire nel vortice di social, app di annunci o acquisti con carrelli che si gonfiano e wishlist infinite che “marciranno” a loro volta, ma possiamo tranquillamente allargare a programmi tv che negheremmo di aver visto anche sotto tortura. Quello che forse non abbiamo valutato è che la spina non la stacchiamo davvero, tutti quei contenuti finiscono per affaticarci ulteriormente e lasciare un senso di vuoto e noia perché stiamo comunque impegnando il nostro cervello dandogli una marea di informazioni e input da elaborare senza uno scopo reale.
Come utilizzare il digitale consapevolmente
Immaginiamo di usare nel nostro tempo libero lo smartphone per leggere articoli interessanti, restare aggiornati sugli argomenti che ci appassionano, imparare, scoprire nuovi “mondi”, o viceversa, per navigare in balia degli algoritmi e lasciarci trasportare dalla corrente della rete senza meta. La batteria dello smartphone si scaricherà allo stesso modo ed è esattamente ciò che accade al nostro cervello, nel secondo caso però non avremo contribuito ad arricchirci ma solo ad impoverire le nostre capacità cognitive.
5 passi per sconfiggere il Brain Rot
Coltiviamo la curiosità ogni giorno
Non lasciamo che la routine ci anestetizzi. Iscriviamoci a newsletter, leggiamo articoli su temi che non conosciamo, o seguiamo un corso online. La curiosità è il motore del cervello, e ogni spunto può diventare una risorsa anche per il nostro lavoro.
Facciamo del microlearning un’abitudine
Imparare qualcosa di nuovo non deve essere un’impresa titanica. Dedichiamo 10 minuti al giorno a un’app formativa, a un TED Talk o a una pillola di formazione. Questo metodo si adatta perfettamente ai ritmi di manager e professionisti sempre in movimento.
Cambiamo prospettiva
Usciamo dalla nostra zona di comfort mentale: prendiamo parte a discussioni con colleghi di altri settori o esploriamo nuovi approcci alla risoluzione dei problemi. Cambiare punto di vista aiuta a rompere i vecchi schemi e stimola nuove idee.
Mettiamo il cervello in movimento (letteralmente)
L’attività fisica non è solo un toccasana per il corpo, ma anche per la mente. Una camminata di 20 minuti o una sessione di yoga possono riattivare la concentrazione e accendere la creatività.
Diamo spazio al downshifting cognitivo
Non sottovalutiamo l'importanza delle pause. Anche le menti più brillanti hanno bisogno di staccare. Proviamo tecniche come il time blocking per organizzare il nostro lavoro, garantendo spazio per momenti di relax che ricarichino le energie mentali.
In un’epoca dominata da infinite distrazioni digitali, il brain rot ci ricorda l'importanza di preservare la nostra capacità di pensare in modo critico e creativo. Viviamolo come un campanello d’allarme che ci invita a riflettere su come utilizziamo la tecnologia e gestiamo il nostro tempo. Riconoscere l’impatto del consumo di contenuti digitali è il primo passo per invertire la rotta e adottare abitudini che stimolino la mente e alimentino la nostra creatività.
La tecnologia non è un nemico, ma un potente alleato se usata in modo consapevole. Sta a noi scegliere se essere spettatori passivi o protagonisti attivi del nostro tempo digitale. Riempiamo le nostre giornate di curiosità, apprendimento e prospettive nuove: così facendo, non solo proteggeremo la nostra mente, ma costruiremo anche un futuro più ricco di idee, ispirazione e autenticità.