Sono un manager: come posso aiutare un collaboratore che inizia a mostrare un forte disagio psicologico?

Sono un manager: come posso aiutare un collaboratore che inizia a mostrare un forte disagio psicologico?

Alessandro Reati Practice Business Leader
disagi psicologici


Come manager la tua responsabilità è creare un ambiente in cui i tuoi collaboratori possano lavorare con soddisfazione, raggiungendo gli obiettivi aziendali e vivendo buone relazioni.

Per questo è importante essere sensibili e attenti ad eventuali situazioni di disagio emotivo e psicologico e offrire il supporto necessario.

Ricordiamoci che, sebbene la responsabilità primaria sia quella della gestione, anche le attività di formazione e di supporto rientrano a pieno titolo tra gli oneri e onori manageriali.

Ecco alcuni passi che puoi seguire per aiutare un collaboratore che mostra segni di forte disagio psicologico:

1) Osserva attentamente i segnali

Presta attenzione ai cambiamenti nel comportamento, nell'umore, nella produttività o nell'interazione sociale del tuo collaboratore. Segnali come isolamento, irritabilità, bassa motivazione o frequente assenteismo possono essere indicativi di disagio psicologico.

2) Offri un ambiente sicuro

Crea un clima di fiducia e apertura in cui il tuo collaboratore si senta a proprio agio nel parlare dei suoi problemi. Fai in modo che si senta ascoltato e rispettato e assicurati che le informazioni che condivide siano trattate con riservatezza.

3) Avvia una conversazione

Trova un momento appropriato per parlare in privato con il tuo collaboratore. Mostra interesse sincero per il suo benessere e chiedi come sta. Evita di fare supposizioni o di esprimere giudizi e sii empatico durante la conversazione.

4) Ascolta attivamente

Ascolta attentamente e cerca di comprendere le preoccupazioni e le sfide che il tuo collaboratore sta affrontando. Fai domande aperte per approfondire la sua esperienza e assicurati di mostrare empatia e supporto.

5) Suggerisci il supporto professionale

Se il disagio psicologico del tuo collaboratore è significativo o persistente, incoraggialo a cercare supporto professionale da un consulente o uno psicologo. Puoi fornire informazioni su risorse interne, come programmi di assistenza ai dipendenti o professionisti esternispecializzati in salute mentale.

6) Fornisci flessibilità e sostegno

Cerca di adattare il carico di lavoro o le scadenze, se possibile, per alleviare la pressione sul collaboratore in difficoltà. Mostra comprensione e offri il tuo sostegno, incoraggiandolo a prendersi cura della propria salute mentale e a utilizzare le risorse disponibili.

7) Segui il processo di follow-up

Mantieni un dialogo continuo con il tuo collaboratore, controllando il suo stato di benessere e monitorando eventuali progressi o cambiamenti nella situazione. Assicurati che si senta supportato e che abbia accesso alle risorse necessarie.

Conclusioni

La tua attenzione al benessere dei collaboratori è meritoria. Ricordati, però, che non sei un professionista della salute mentale o dei servizi sociali. Se il disagio psicologico del tuo collaboratore è rilevante o persistente, è importante agire a due livelli:

  • informare la funzione risorse umane e convenire una strategia per riuscire a sfruttare al meglio sinergie professionali ed istituzionali (in alcuni casi sarà necessario il coinvolgimento del medico del lavoro)
  • se la relazione con il collaboratore è solidamente positiva ed aperta (e solo in questo caso), incoraggiarlo a cercare assistenza da un professionista qualificato.

La tua responsabilità principale è offrire sostegno, empatia e indirizzarlo verso le risorse adeguate.

Scritto da

Alessandro Reati 

Psicologo del lavoro e consulente direzionale certificato CMC-ICMCI, da oltre 25 anni si occupa di consulenza, formazione e coaching, guidando programmi di cambiamento e sviluppo organizzativo presso aziende nazionali e multinazionali, associazioni e istituzioni. Il focus dei suoi interventi è sulla valorizzazione delle risorse umane e della community professionale. Privilegia metodi di intervento partecipativi e basati sul coinvolgimento attivo. A lungo professore a contratto presso diverse università, è autore di numerosi articoli pubblicati su riviste scientifico-professionali e blog divulgativi e coautore di una decina di volumi.
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