Davanti ad una richiesta di aiuto, l'obiettivo sarebbe quello di aiutare l'altra persona a lungo termine, piuttosto che mantenerla in uno stato di dipendenza che non le permette di acquisire gli strumenti per cavarsela da sola nel futuro.
Secondo Jean-Pierre Testa, consulente Cegos Francia, un approccio in stile "Boa anti- salvataggio" permette di offrire al proprio interlocutore i mezzi per trattare correttamente i problemi e diventareautonomo nell’affrontarli, senza limitarsi ad offrire una soluzione “fatta e finita”.
Vediamo questo approccio, strutturato in 5 domande da porsi prima di offrire il proprio aiuto.
Le 5 domande da porsi prima di intervenire
Per evitare di “legare” l’interlocutore al tuo intervento, ecco le 5 domande chiave da porti che ti aiuteranno nell'impresa:
Domanda 1: "Ha una richiesta effettiva e chiara?"
Si consiglia di verificare che la persona in questione abbia una richiestaeffettiva e di fargli spiegare chiaramente la sua necessità. La risposta a questa prima domanda rende possibile porre la domanda 2.
Consiglio sulla richiesta di aiuto: riformula la tua comprensione della richiesta: "...se ho capito bene, ti aspetti che io...".
Domanda 2: “È di mia responsabilità?"
Se la persona chiede aiuto quando la richiesta non è sotto la tua responsabilità o ruolo, è bene aiutare a chiarire il proprio ambito di competenza e suggerire all’interlocutore di rivolgersi alla persona più adatta.
Consiglio sul ruolo: Affronta il discorso con "nella mia posizione potre...".
Domanda 3: "Ne ho la capacità?"
Assistere efficacemente l'altro può voler dire intervenire direttamente, se si hanno le capacità, o indirizzare l'interlocutore a risorse competenti.
Consiglio sulle modalità di aiuto: prosegui illustrando le tue future azioni "con le mie conpetenze posso aiutarti in questo modo..."
Domanda 4: "Sono pronto a fare solo una parte del lavoro?"
Aiutare l'altro non significa lavorare al posto suo. Ognuno ha il compito di assumersi i rispettiviimpegni per risolvere il problema.
Consiglio sui rispettivi impegni: suggerisci una definizione dei task "ecco cosa potrei fare io e cosa potresti fare tu...".
Domanda 5: "Posso occuparmene ora?"
Un aiuto efficace richiede disponibilità e ascolto. È consigliabile valutare se ci si trova in una situazioneappropriata per offrire il proprio supporto oppure no: sarà quindi necessario decidere se affrontaresubito la questione o accordarsi con il proprio interlocutore per discuterne in un momentosuccessivo.
Consiglio sul momento scelto per offrire il supporto: domandagli "Quanto tempo impiegheremo per rispondere alla tua richiesta? Quando sei disponibile e quanto è urgente?".
Suggerimenti conclusivi:
- Concedere il proprio aiuto richiede la formulazione di un accordo chiaro con l’interlocutore.
- Rendi il tuo interlocutore autonomo in modo progressivo, in modo da non destabilizzarlo.